Spesso sentiamo parlare di colesterolo cattivo e colesterolo buono, senza saperne, talvolta, la differenza.
Ci viene detto che è importante “tenere a bada” i livelli del primo, che – però – possono trovare una “bilanciata compensazione” coi valori dell’altro.
Perché la cura di noi stessi, del nostro stato di salute generale, è quanto mai di vitale priorità, tenendo anche di buon conto il colesterolo, è opportuno iniziare a capire bene che cosa sia.
IL COLESTEROLO
Scientificamente il colesterolo è uno “sterolo” che si presenta in scaglie biancastre, inodori ed insipide.
Lo si trova in tutti i tessuti, soprattutto in quello nervoso ed in quello cerebrale.
Per svolgere le sue funzioni il colesterolo deve essere distribuito alle cellule.
Di questo si fanno carico le proteine che prendono il nome di “LIPOPROTEINE”.
Quelle a bassa densità o Ldl (low density lipoprotein) trasportano il colesterolo dal fegato al sangue, dove lo rilasciano.
Se i livelli di Ldl sono bassi, tutto il colesterolo viene assorbito dalle cellule e non provoca danni.
Ma se invece è troppo, si deposita sulle pareti dei vasi (nella tunica media ed intima delle arterie), in modo tanto più facile se queste presentano lesioni, come quelle dovute dal fumo o al diabete.
La conseguenza è il loro ispessimento o restringimento del diametro che comporta un innalzamento della pressione arteriosa ed arteriosclerosi.
Le lipoproteine ad alta densità o Hdl seguono, invece, un percorso inverso: prelevano il colesterolo dal sangue e lo legano ai sali biliari, utili alla digestione, permettendone l’eliminazione dall’intestino.
Ecco perché viene definito colesterolo buono.
QUANDO SIAMO IN PERICOLO?
L’unico modo per sapere se il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue sia pericoloso è fare le analisi, che devono essere tanto più frequenti con l’avanzare dell’età.
In primis dobbiamo verificare il valore del colesterolo totale, che non dovrebbe superare mai 200 mg/dl.
Tra 200 e 239 mg/dl si parla di colesterolo moderatamente alto, condizione tipica del 37% degli uomini e del 34% delle donne.
Al di sopra di 240 mg/dl il colesterolo è considerato alto.
Per avere una diagnosi completa, però, è necessario capire meglio la distribuzione di questo valore.
Il colesterolo cattivo non deve superare 130 mg/dl (valore ottimale: 100 mg/dl), mentre il colesterolo buono deve attenersi sopra i 3 mg/dl negli uomini e i 45 mg/dl nelle donne.
IL COLESTEROLO A TAVOLA
Per tenere sotto controllo il colesterolo è fondamentale avere buona cura della propria alimentazione, sia in fase preventiva, sia soprattutto in fase di “cura”.
Cibi particolarmente ricchi di colesterolo sono: uova, aragoste, calamari, gamberi, ostriche, seppie, carni rosse, salumi, formaggi, fritti e cibi lavorati in genere.
Per quanto riguarda i condimenti è da preferirsi l’olio di oliva; la margarina salutare è solo quella priva di acidi grassi idrogenati “trans”.
Gli alimenti semaforo verde sono, invece il pesce e la frutta fresca, ma anche la verdura.
In tutti i casi è sempre consigliabile che la dieta sia sana e ben bilanciata.