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Il LAMPREDOTTO: storia e origini dello street food fiorentino

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L’origine etimologica del lampredotto è davvero particolare. Fino a pochi anni fa, nel fiume Arno era possibile trovare la lampreda, un tipico pesce d’acqua dolce che, durante il Rinascimento, veniva consumato molto dai nobili fiorentini, che ne andavano pazzi nonostante fosse molto caro. Ovviamente i popolani non potevano permetterselo ma, dovendo far fronte alla fame, consumavano i prodotti di scarto delle carni trattate nei macelli che venivano venduti bolliti a buon mercato lungo le sponde dell’Arno. La parte del manzo che si prediligeva era l’abomaso, ovvero l’ultimo stomaco che aveva delle crespature simili alla lampreda. Da qui nasce il nome “ironico” dato dal popolo al lampredotto, il cibo dei poveri che si contrapponeva al pesce raffinato e caro della nobiltà e del clero.

Una storia antica che affonda le sue radici in usanze e tradizioni popolari antiche che oggi si tramutano in street food anche ricercati e, a volte, resi gourmet grazie alla riscoperta del “quinto quarto” da parte dei più grandi chef italiani. E così la bella Firenze, culla della cultura italiana, ancora una volta ha i riflettori puntati addosso e non smette di stupirci anche se con un piatto povero.

Nei secoli, i fiorentini hanno saputo trasformare questo cibo povero in una vera e propria istituzione della città grazie anche alla presenza capillare nel centro storico dei “lampredottai”, con i loro chioschetti pronti a farvi gustare questa specialità.

Il modo migliore per guastare il lampredotto è dentro il panino toscano. 

Se non avete la fortuna di trovarvi a Firenze e vi è venuta voglia di provarlo, ecco la ricetta per riprodurlo in casa.  

Lampredotto: i migliori indirizzi di Firenze | Dissapore

Ingredienti

  • 1 Lampredotto intero pulito
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • 2 pomodori
  • 1 mazzetto piccolo di prezzemolo
  • sale q. b.
  • pepe q. b.
  • 4 panini toscani

Preparazione

La preparazione è davvero molto semplice. 

Tagliamo a metà il gambo di sedano, la carota, i pomodori e la cipolla.

Mettiamo il tutto in una pentola con circa 3 litri di acqua per fare il brodo vegetale e portiamo ad ebollizione.

A questo punto saliamo, immergiamo nel brodo il lampredotto intero, abbassiamo il fuoco e chiudiamo con un coperchio lasciando cuocere per circa 1 ora.

Verso fine cottura, prendiamo i panini e scaldiamoli su una piastra.

Quando la cottura sarà terminata, estraiamo il lampredotto dal suo brodo e con il coltello sminuzziamolo in piccoli pezzi.

Con un mestolo, versiamo un po’ di delizioso brodo di cottura sulla parte superiore dei panini e li farciamo con il lampredotto.

Arricchiamo il delizioso piatto con la classica salsa verde a base di prezzemolo capperi e acciughe.

Eccolo pronto da…addentare. 

(da magazine.lorenzovinci.it)

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