L’Albania è effervescenza allo stato puro.
Negli ultimi anni l’Albania ha compiuto passi enormi divenendo un paese, almeno nelle sue grandi città, che nulla ha da invidiare ai grandi contesti metropolitani del resto del mondo.
Tante le riforme messe in atto dal nuovo Governo, che punta diritto a quella rivoluzione formale e sostanziale quale lascia passare per superare il confine della UE, entrandovi come membro tra tutti gli altri.
Non è un caso che del Paese delle Aquile se ne parla molto ultimamente, nel migliore dei modi.
Piace l’Albania con il mare incontaminato, i tesori artistici, la storia appassionante, i territori “vergini”, la gente saggia e rispettosa e non solo della tradizione.
L’Albania è custode silenziosa di un tempo andato che, però, ha lasciato alle sue spalle, nel presente, tanti segreti da custodire e reinterpretare in chiave contemporanea.
E questo è quello che sta accedendo alla gastronomia albanese.
Molti gli chef che hanno studiato e svolto lunghe esperienze professionali all’estero per poi fare ritorno in “patria”, arricchendola con l’enorme patrimonio di conoscenze contaminate e da contaminarsi in un divenire continuo che punta all’eccellenza.
La capitale, Tirana, si sta animando – con frequenza quotidiana – di locali che servono piatti della cultura gastronomica autoctona rivisti in chiave “innovativamente moderna”.
Le proposte culinarie sono interessanti e, sempre di più, si avvalgono di materie prime di eccellenza certificata italiana, che rappresenta per il mercato albanese e per quello di tutto il mondo, una garanzia assoluta di qualità indiscussa.
Servire un prodotto con la presunzione che sia buono, nutrizionalmente corretto ed anche sano, e da gustare in un ambiente che ne enfatizzi il piacere, comporta l’aver appreso in modo inequivocabile l’importanza dell’intera filiera che lo ha condotto sulla tavola imbandita, dalla reperibilità della materia prima, al servizio proposto in sala.
Un messaggio che sta, pian piano, facendosi spazio nelle menti imprenditoriali di chi vuole produrre quell’eccellenza che faccia la differenza.
Gli avventori sono persone esigenti: conoscono, riconoscono e pretendono la qualità, diversamente da un tempo in cui il cibo era un mero “riempimento della pancia” ed in certi casi anche della mente.
Un piatto servito è il risultato di un lavoro attento, minuzioso e controllato che rappresenta la condizione necessaria e sufficiente perché piaccia, senza altro aggiungere.
Questo, finalmente, lo hanno capito anche al di là del mar Adriatico e rappresenta un motivo ulteriore per andare a visitarne i territori, splendidi e ricchi di … tante ricette interessanti.