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“Impossibile fermare il surriscaldamento del pianeta con le attuali politiche sul clima”

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ROMA – “E’ impossibile fermare il surriscaldamento del pianeta con le attuali politiche sul clima, lo afferma il report di Ipcc, quindi il tempo di agire è ora. L’ultimo rapporto degli scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, non lascia spazio a dubbi, senza una riduzione immediata e profonda delle emissioni di CO2 in tutti i settori, limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi è impossibile. Dal rapporto emerge con chiarezza che abbiamo sia gli strumenti che il know-how per invertire la tendenza e attuare una transizione ecologica concreta, che riguardi tutti i settori, dall’industria all’agricoltura. Ma il governo e le istituzioni italiane devono fare la loro parte, immediatamente”.

Lo scrivono in una nota i co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi. “Una cosa è certa, per gli scienziati dell’Ipcc è finita l’era dei combustibili fossili, anche perché hanno dimostrato, con tabelle e dati alla mano, che il costo finale per farlo sarà minimo, pari a solo pochi punti percentuali del Pil globale entro la metà del secolo, anche se richiederà uno sforzo massiccio da parte di governi, imprese e individui”, spiegano.

“Ma le istituzioni italiane – proseguono gli ecologisti – sembrano sorde al grido degli scienziati climatici, visto che Terna in Italia ha già dato il parere positivo all’allaccio alla rete elettrica per la maggior parte degli impianti proposti: l’85% (pari a circa 110 GW) dell’on shore e il 75 per cento (circa 17 GW) dell’off shore, ma governo, Regioni e Province stanno bloccando gli impianti. Ora non hanno più scuse, seguano la strada che gli scienziati climatici hanno indicato e sblocchino immediatamente gli impianti bloccati. Anche perché è l’unica strada per impedire alla Russia di finanziarie le proprie guerre con i ricavi economici del gas che vende a paesi come l’Italia ed è anche l’unico modo per abbassare il costo delle bollette delle famiglie e delle imprese italiane”, concludono Bonelli ed Evi.

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