ROMA – Con il prolungarsi della guerra in Ucraina le imprese romane stanno subendo rincari e rischiano di arretrare sopratutto nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, quindi è necessario che le istituzioni facciano la loro parte. È quanto sostiene Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma in una nota, commentando i dati emersi dall’indagine dell’associazione. “Con il prolungarsi della guerra in Ucraina le imprese si trovano, nuovamente, ad affrontare un drastico cambiamento dello scenario di mercato – spiega Tagliavanti -. La causa è dovuta alla vera e propria impennata dei prezzi dell’energia e delle altre materie prime, ormai in corso da diverse settimane. La nostra indagine evidenzia come l’economia romana stia reagendo a questa nuova situazione che impatta non solo sui prezzi di vendita, inevitabilmente rivisti al rialzo, ma anche per un’impresa su due, sul ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale”.
La pandemia, prosegue il presidente della Camera di commercio di Roma, “ci ha fatto fare un balzo in avanti di dieci anni sull’uso del digitale. Ora, anche alla luce della guerra in Ucraina, dobbiamo fare un analogo balzo in avanti sulle energie rinnovabili. Non è facile, ma è necessario e le istituzioni sono chiamate, oggi più che mai, a fare la loro parte. Un altro dato rilevante messo in luce dal report – conclude Tagliavanti – è quello di un generalizzato apprezzamento del tessuto produttivo locale (75 per cento del campione) per la possibile realizzazione di un termovalorizzatore di ultima generazione, visto come la soluzione all’annoso problema dei rifiuti nella Capitale. Anche noi, come Camera di commercio, siamo favorevoli a questa idea e auspichiamo che venga realizzata per il Giubileo del 2025, così come nelle intenzioni del sindaco Gualtieri a cui, sul tema, abbiamo consegnato uno studio realizzato con Unindustria ed Enea. Non c’è tempo da perdere”.