Anche quello che all’apparenza è il più comune e semplice degli oggetti, può rivelarsi complesso e grandioso come uno shuttle spaziale o un grande ponte sospeso. HENRY PETROSKI
Henry David Thoreau, autore di Walden, fu il primo americano a cuocer insieme con successo grafite ed argilla per realizzare un “piombo” da matita.
Ma il grande boom commerciale arrivò nel 1827, quando Joseph Dixon di Salem, Massachusetts, presentò una macchina in grado di produrre su vasta scala matite a sezione quadrata di grafite, a un ritmo di 132 al minuto.
Alla sua morte, la Joseph Dixon Crucible Company era leader mondiale con una produzione quotidiana di 86mila matite a sezione rotonda.
Oggi la ditta, DIXON TICONDEROGA, è ancora una della principali produttrici di matite del globo.
La tipica matita gialla risale al 1890, quando Joseph Hardmuth costruì la prima nella sua fabbrica di Praga e le dette il nome del famoso diamante giallo della Regina Vittoria, il KOH-I-NOOR.
Altri produttori la copiarono.
PILLOLE DI …MATITE
In tutta l’America il 75% delle matite vendute è di colore giallo.
Alla matita si può fare la punta per 17 volte.
Una matita può scrivere 45mila parole o tracciare una linea retta di 56 chilometri.
La gomma della matita è tenuta ferma da un aggeggio, la ghiera.
Il primo brevetto fu rilasciato nel 1858, ma la matita con la gomma non fu un successo; gli insegnati ritenevano che fosse un inno alla pigrizia.
Nella maggior parte della matita, la gomma è in realtà fatta di olio vegetale con una minima percentuale di gomma, appunto.
Adesso veniamo alla domanda del titolo.
COSA SUCCEDE SE TENIAMO IN BOCCA UNA MATITA E MAGARI LA SUCCHIAMO ANCHE?
Niente di male.
Le matite non contengono e non hanno mai contenuto piombo.
Sono fatte di grafite, ovvero una delle 6 forme pure del carbonio, che non è più velenosa del legno che avvolge la mina.
Anche la vernice oggi è senza piombo.
La confusione nasce dal fatto che, per oltre 2mila anni, si è fatta la punta al piombo per scrivere su papiro e carta.
Meglio comunque un chupa chups…