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CORONAVIRUS. SALGONI I CONTAGI ANCHE NEI BALCANI. PER ORA SI SALVA SOLO IL MONTENEGRO

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Fino ad ora, nel vecchio continente c’è solo un’isola felice (o presunta tale), risparmiata dalla virulenza pandemica, e si chiama MONTENEGRO.

Ciò nonostante, anche in MONTENEGRO si stanno adottando serie misure preventive, in via del tutto cautelativa, come spiega il vicepresidente Milutin Simovic.

“Abbiamo constatato che diversi Paesi sono arrivati in ritardo con le misure restrittive, non vogliamo commettere lo stesso errore”, le sue parole.

Ecco dunque che il governo montenegrino ha disposto la chiusura di tutte le scuole, ha vietato per due settimane i raduni pubblici al chiuso e all’aperto – incluse le proteste pacifiche di piazza contro la legge sulle libertà religiose – ma ha anche deciso una stretta alle visite a case di riposo, ospedali e prigioni. Stop anche all’attracco di yacht e navi da crociera.

Il clima che si respira è del tutto diverso in SLOVENIA, in cui si registrano quasi 200 casi ed il trend è in crescita.

Il nuovo Governo, guidato da Janez Jansa, ha deciso la creazione di una unità di crisi per la gestione dell’emergenza, con misure più severe per la popolazione, attese nei prossimi giorni, forse già da lunedì, dopo la chiusura delle scuole.

In CROAZIA il numero dei contagiati è salito a 38, ma ci sono anche 3 guariti.

Qui si è deciso di chiudere tutte le scuole e le università per almeno due settimane, a partire da lunedì, una misura necessaria in «una guerra» al virus, ha affermato il premier Andrej Plenkovic.

Da lunedì, rimarranno a casa quasi mezzo milione di alunni dai 6 ai 18 anni, 160mila studenti universitari.

In SERBIA, il bilancio dei positivi è invece salito a ben 41, ma le autorità non sembra ancora convinte che la chiusura di scuole e asili sia un passo da prendere.

Per ora, oltre allo stop agli assembramenti al chiuso con più di 100 persone, il governo si è limitato a chiudere decine di valichi di frontiera minori e si appresa a sigillare il confine con la ROMANIA, Paese Ue dove i contagiati sono più di cento e le autorità stanno pensando a misure draconiane per arginare l’epidemia, tra cui lo stato d’emergenza.

Da registrare invece i primi tre casi in KOSOVO – tra cui un’italiana. Il paese ha annunciato la chiusura delle frontiere e lo stop ai voli aerei.

In BULGARIA – dove scuole, bar, ristoranti saranno chiusi sino a fine marzo – si sono registrati 30 casi, in MACEDONIA DEL NORD 12.

La BOSNIA (21) metterà in isolamento chi torna dall’estero.

(fonte: ilpiccologelocal.it)

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