In queste ultimissime ore, stiamo apprendendo – magno cum dispiacere – che la malattia virale di cui tanto si parla da settimane è arrivata a colpire anche nel nostro paese.
Ci sono casi cosiddetti primari a cui stanno seguendo con una crescita che – pare – segue un ritmo incalzante anche contagi secondari e chissà…
Al momento, si parla di due focolai, in Lombardia ed in Veneto, che team interforze di professionisti competenti in materia, stanno alacremente cercando di circoscrivere per evitarne ulteriori diffusioni.
Che non vi siano allarmismi esasperati, ma neppure si renda sottogamba un virus dagli effetti tanto diversi, da risultare al momento del tutto imprevedibile oltre che nella contagiosità, soprattutto nella manifestazione sintomatologica che ne segue e consegue.
Il giovane ricercatore, terzo contagiato dopo la coppia di cinesi, e è stato ufficialmente dichiarato guarito e comunque il suo stato di salute generale non è mai stato tale da destare particolari allarmismi ed anche i due turisti prima di lui colpiti pare si stia rimettendo bene.
Abbiamo appreso di un anziano che non ce l’ha fatta e di altri virus vittime che non verserebbero in buone condizioni.
Tutto è in progress, dunque.
Compito della comunità italiana è quello di continuare a svolgere la sua quotidianità, cercando di prestare più attenzione all’igiene personale (in particolar modo lavare bene le mani e spesso), soprattutto dopo aver frequentato luoghi pubblici affollati.
Non solo, ma sarebbe opportuno, evitare di recarsi in posti in cui la possibilità di una diffusione del virus, supposto che vi sia, è maggiore almeno laddove i focolai sono stati ufficialmente conclamati.
Che nessuno perda la testa ed il controllo di sé e della situazione generale.
Che tutti si adoperino, con buon senso e ragione, per evitare che si inneschi quel motore mobile che difficilmente si spegnerebbe chiamato CORONA VIRUS.