Una ricerca condotta da CASEY LYNCH, dell’azienda farmaceutica californiana CORTEXYME, i cui risultati sono stati resi noti nel gennaio scorso, ha scoperto uno stretto legame tra infezione batterica e ALZHEIMER.
In particolare, lo studio ha rilevato nel cervello di 54 persone decedute per ALZHEIMER la presenza del batterio PORPHYROMONAS GINGIVALIS, normalmente presente nella bocca e responsabile dell’infiammazione a carico delle gengive.
Iniettato nel cervello di cavie, il batterio ha innescato i sintomi dell’ALZHEIMER, che sono regrediti, poi, con la cura anti-biotica.
Ai risultati di questa ricerca si uniscono quelli di uno studio più recente, a firma italiana.
Il gruppo di scienziati dell’Università LA SAPIENZA DI ROMA, guidato dalla Dott.ssa ANNA TERESA PALAMARA ha dimostrato che anche il virus dell’HERPES SIMPLEX, può sortire i medesimi effetti, se fatto penetrare nel cervello.
Da ciò ne deriverebbe che le placche cerebrali di tipo proteico rilevate nel cervello dei pazienti AFFETTI DA ALZHEIMER non sono la causa della degenerazione neurologica, bensì un tentativo di difesa verso l’agente patogeno.